Iniziamo questo articolo specificando cosa intendiamo con il termine “Biodiversità”.Con questo termine noi intendiamo l’insieme degli organismi viventi,nelle loro diverse forme,e dei loro ecosistemi. Come possiamo ben notare,a causa dell’evoluzione della società in cui viviamo,ci sono dei fattori che stanno minacciando la Biodiversità del nostro territorio facendo “estinguere”, quindi mandando nel dimenticatoio,molte varietà coltivate e gelosamente custodite dai nostri predecessori. Gli anni ‘90 del secolo scorso sono stati un decennio importante dal punto di vista della tutela della Biodiversità;anche le Nazioni Unite e la Comunità Europea hanno adottato diverse iniziative per la sua salvaguardia,tra le diverse citiamo la “Convenzione sulla Diversità Biologica”che è stata ratificata dall’Italia con la legge 124/1994. Inoltre in Italia è stato emanato dal Ministero per le Politiche Agrarie nel 2008 il “Piano Nazionale di Biodiversità Agraria” ed istituito,nel 2009, il GLBA (Gruppo di Lavoro sulla Biodiversità Agraria) che ha emanato le linee Guida per la conservazione e caratterizzazione della Biodiversità di interesse agrario per il comparto vegetale,animale e microbico.
Da un paio d’anni a questa parte il nostro Vivaio ha in mente un progetto per il recupero di quante più possibili varietà tra quelle andate perse e rimetterle nel mercato,tenendo alla larga le multinazionali sementiere che potrebbero andare a modificare queste varietà facendole proprie. Per fare ciò abbiamo allestito un campo prova nel quale coltiviamo alcune varietà ritrovate per la riproduzione e la conservazione del seme. Tra tutto il materiale ritrovato siamo entrati in possesso anche di quattro varietà di pomodori:
-Il “Cerrato di Francavilla”di cui apprezziamo-oltre alle tonalità di colore-la succosità e le pregevoli proprietà organolettiche che lo rendono appropriato per il consumo fresco.
-La “Regina Francavillese”: varietà che deve il suo nome alla caratteristica del peduncolo,il quale-crescendo- assume la forma di una coroncina.
-Il “Pomodoro di Morciano”: che è una varietà tra le più precoci del Salento.Infatti,in passato,lo si seminava a Marzo per una raccolta che avveniva a Maggio.
-Il “Vero Pomodoro di Manduria”:coltivato in una ristretta zona della provincia di Taranto compresa tra i Comuni di Manduria e Maruggio,ma anche nei comuni di Oria ed Erchie.Si tratta di una varietà a frutto piccolo,ovaleggiante,dal colore rosso vivo e destinato al consumo fresco o per la produzione della conserva di pomodoro (“la salsa”) o ancora per la produzione dei pomodori secchi sott’olio.